Pubblicato su “La Repubblica” il Rapporto Economia Irpinia 2018
Dare spazio al merito per ritornare a crescere
C’è un solo modo per risollevarsi dalla crisi: merito e competenza siano i valori fondanti della ripresa. Ne è convinto Gerardo Santoli, presidente di Confìmprenditori Avellino e vice presidente nazionale nel suo intervento pubblicato nell’ambito del Rapporto Economia Irpinia 2018 del quotidiano La Repubblica. “I piccoli imprenditori – spiega-, gli artigiani e i commercianti svolgono una funzione sociale importantissima spesso sostituendosi allo Stato”. Per questo è necessario supportarli ma anche trovare spazi per far sentire la loro voce. Ed è proprio su questi fronti che lavora da anni Confimprenditori.
Presidente Santoli, in uno scenario di difficoltà economica generalizzata, come vede la strada della ripresa per le pmi?
Il lavoro che ci attende è immane, perciò non bisogna perdere un attimo. In giro per l’ Italia, ai vari incontri che partecipo, sento sempre dare la colpa alla crisi. Ma non credo che sia solo colpa della crisi: spesso è diventata una scusante. Se in Italia le piccole imprese vengono strozzate dalla tassazione elevata, dalla burocrazia pesante, dalla lentezza della giustizia, dagli scandali della corruzione, dal costo del lavoro eccessivo, dal costo della politica e dell’apparato pubblico e dalla mancanza di credito, cosa c’entra la crisi? La responsabilità è soprattutto della classe dirigente che ci ha ridotto in queste condizioni. Ma guardate bene: non mi riferisco solo a quella politica. C’è un solo modo per risollevarsi: merito e libertà di impresa siano i valori fondanti della rinascita e della riscossa del nostro paese.
Perché è importante difendere i servizi e le piccole attività?
Quanti scippi abbiamo subito, tutte le conquiste fatte in decenni sono state cancellate dalla politica. Il risparmio ad ogni costo sulla pelle dei cittadini più deboli è inaccettabile, mentre altrove vi sono sprechi assurdi e non si interviene. I piccoli paesi non possono essere abbandonati. So bene, io che provengo da uno dei più piccoli paesi della provincia irpina, che sono destinati negli anni a scomparire. Ma nel frattempo non possiamo lasciarli agonizzanti o ammazzarli prima del tempo. Un paese che ha mille abitanti ha almeno un altro secolo di vita. Ebbene, proprio in questo secolo vanno comunque garantiti i servizi essenziali per le persone che ci abitano che spesso sono quasi sempre avanti con gli anni. Pensare di risparmiare sulla sanità e il trasporto è da dementi. Chi ha fatto questo ne deve dar conto e chi ha contribuito col silenzio o l’inerzia pur avendo ruoli di responsabilità è corresponsabile. Oggi in un paese un’attività economica come un bar o un negozio diventa punto di riferimento per molti anziani. I piccoli imprenditori, gli artigiani e i commercianti svolgono una funzione sociale importantissima spesso sostituendosi allo Stato. Non bisogna dimenticarlo ed è ora di pensare a un regime fiscale diversificato o a delle agevolazioni per chi investe nei piccoli paesi. Non abbiamo purtroppo interlocutori seri o preparati con cui dialogare. E questo è un vero dramma.
Come è il livello di confronto con le istituzioni e le altre associazioni di categoria?
Lo dicevo prima, occorre trovare nelle istituzioni interlocutori seri e competenti che conoscono di cosa parliamo. A volte sembra purtroppo di parlare totalmente lingue diverse e sembra di stare a perdere tempo. Il piccolo imprenditore viene sempre visto come il furbetto o l’evasore di turno. Nulla di più falso, anzi l’imprenditore combatte ogni giorno per cercare di stare in regole in un mondo di norme e regole incerte e contraddittorie. Se mi chiede poi del rapporto con le altre associazioni datoriali, non ho difficoltà a dirle che con alcune è del tutto inesistente. Tra le altre cose la nostra forza sta proprio nella crisi di quel modo di fare associazionismo troppo autoreferenziale. Invece di pensare ai posti in camera di commercio, noi pensiamo ai commercianti. Invece di pensare a come spartirsi i bandi dell’artigianato, noi pensiamo agli artigiani. Differenze abissali e inconciliabili.
C’è spazio, ad Avellino e in Italia , per lo sviluppo di nuova imprenditoria, in particolare giovanile?
Le piccole e medie imprese rappresentano il vero motore della nostra economia. L’Irpinia ha delle grosse opportunità di crescita e di sviluppo, ha soprattutto un patrimonio umano fatto da tanti nostri giovani, risorse che in questi anni sono state soffocate e disperse a causa del clientelismo e della corruzione che ha caratterizzato la politica e coinvolto anche l’economia. Bisognerà dare spazio al merito ed eliminare il “malaffare” in ogni campo: nel sociale, in economia, in politica, nelle amministrazioni, negli enti, altrimenti nessuna crescita vi potrà mai essere per la nostra terra.
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